La legge dell’Airgun

airgunE’un disegno politico evidente non aver approvato la legge italiana sugli ecoreati, ormai in dirittura finale (apparentemente), che aveva previsto il divieto per la tecnica airgun, ovvero le bombe d’aria compressa nei fondali marini per individuare giacimenti pretroliferi e procedere a conseguenti trivellazioni.
Il 6 maggio scorso la Camera ha approvato tre emendamenti presentati(1.10 a prima firma Dambruoso-SC, 1.17 a prima firma Sarro-FI e 1.13 a prima firma Piso-AP)
con la benedizione introduttiva del ministro Galletti per eliminare il comma che vietava la tecnica degli spari ad aria compressa nelle profondità marine.

In questa gravissima situazione, mi sembra particolarmente irresponsabile l’iniziativa del Ministro Galletti, perchè sconfessa clamorosamente la Commissione Tecnica VIA/VAS del suo stesso ministero che in data 7 novembre 2014 aveva espresso parere negativo (n. 1650) sulla proposta di indagini air gun avanzata da Schlumberger. Una tecnica assai letale per il patrimonio faunistico a causa dei suoi giganteschi spari di aria com­pressa dentro il mare, i cui rimbalzi dal fondo indicherebbero, a seconda dell’intensità, la presenza o meno di petrolio.

Nel 2014 fu già respinta, come sopra accennato, la proposta fatta dai potentissimi texani di Schlumberger di compiere trivellazioni a occidente delle coste sarde per trovare petrolio, dopo essere stata inondata da centinaia di osservazioni di cittadini, comitati sardi ed amministrazioni comunali che indicarono i rischi per la fauna, per i percorsi evidentemente non protetti a sufficienza dei grandi mammiferi marini, per il patrimonio paesaggistico sardo, per le prospettive delle relazioni mediterranee basate su una corretta e sostenibile valorizzazione del turismo culturale e ambientale.

Mi sorprese, qualche mese dopo la bocciatura della Commissione Tecnica VIA/VAS del ministero dell’Ambiente, la riproposizione di una proposta quasi fotocopia portata dalla norvegese TGS-NOPEC, ora in corso di esame da parte della Commissione Tecnica VIA/VAS.

I sospetti aumentarono alla notizia che Schlumberger presentava di nuovo il suo progetto. Pare evidente che gruppi assai potenti stessero contando su precise lobbies politiche italiane, come indica l’attuale situazione e le pressioni di queste ore.

Pare altrettanto evidente come si imponga un’immediata mobilitazione contro questo nuovo attacco al patrimonio paesaggistico della Sardegna e del Mediterraneo, e un consolidamento della rete organizzativa sarda.

Materiali da me editi
– La questione Schlumberger in una pagina pubblicata ne ’il manifesto’ del 12 luglio scorso, con articoli mio e di Costantino Cossu

Questo il link per il ricorso prodotto, da ultimo, contro il progetto norvegese.

P.S. Siccome è giusto sapere chi sono i ‘nostri’ rappresentanti, non trascurate di dare un’occhiata alle biografie politiche dei tre ‘emendanti’.